venerdì 1 giugno 2007

Cinque Terre

La costa dirupata delle Cinque Terre fu modellata, nel corso dei secoli, da "scultori" locali, da quella sorta di marinai/agricoltori che abitano a Tramonti, Campiglia, Riomaggiore, Manarola, Groppo, Volastra, Corniglia, Vernazza o Monterosso. La loro opera fu monumentale, degna del più grande e affermato scultore.


Le incredibili pendenze, completamente inadatte all’agricoltura, furono vinte con chilometri e chilometri di terrazzamenti. Muri a secco e terra di riporto, salendo e scendendo l’erta montagna su faticose mulattiere scalinate, trasportando tutto l’occorrente a spalla.

I terrazzi delle Cinque Terre

E poi l’olivo e la vite a completare l’opera, a creare un paesaggio artificiale incredibile, davanti al quale ancora oggi, sebbene in parte danneggiato dall’incuria e dall’abbandono, non si può fare a meno di rimanere a bocca aperta.

I terrazzi delle Cinque Terre non dovrebbero, a rigor di logica, essere collocati tra le meraviglie della natura. Qui, infatti, è l'uomo che ha plasmato, modificato la natura per adattarla alle proprie esigenze. Ne è uscita però un'opera grandiosa e talmente attenta al territorio da sembrare, quasi, naturale e non frutto del lavoro dell'uomo.

Visita post relativi alle località visitate delle 5 Terre:



Photo Monterosso
Photo Vernazza
Photo Manarola
Photo Via dell'Amore

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